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Case report: Prama in zona estetica nel paziente parodontopatico

Dott. Paolo Calabrò

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Paziente di 46 anni in apparente buono stato di salute, non fumatore, parodontopatico in mantenimento, si sottopone alla nostra osservazione per una mobilità preternaturale dell’elemento 1.1, riferisce di aver avuto un trauma su tale elemento.

 

All’ispezione intraorale si evidenzia mobilità di terzo grado e dall’esame radiografico si evince una frattura del terzo apicale di tale elemento. Di comune accordo con il paziente si decide di procedere all’estrazione dell’elemento e del frammento fratturato e di procedere con un impianto post-estrattivo immediato a carico immediato esponendo i rischi di tale procedura. Eseguita l’estrazione in maniera atraumatica, si estrae il frammento apicale e si inserisce un impianto PRAMA 3.8x13 con una stabilità primaria di 70N. Si procede alla provvisorizzazione immediata di tale impianto con un moncone del commercio adattato all’uopo e si attendono i tempi di guarigione come descritto nelle didascalie.

 

Si procede alla presa dell’impronta ottica ed in questa fase ci si accorge che era rimasto un frammento di cemento provvisorio sulla gengiva lasciando un’impronta sulla stessa. Durante la presa dell’impronta ottica abbiamo potuto notare, a suffragio dell’adattabilità dei tessuti molli attorno al collo degli impianti Prama, come la gengiva, una volta rimosso il frammento di cemento, si è perfettamente adattata e ristabilita. Abbiamo proceduto poi ad un secondo provvisorio individualizzato, realizzato dal centro cad-cam della Sweden & Martina, su moncone personalizzato.

 

Si è poi adattato, nel corso delle settimane successive, il profilo di emergenza del provvisorio stesso per ottenere una festonatura gengivale il più possibile naturale considerando anche la parodontopatia del soggetto. Si è poi realizzata una capsula in metallo ceramica. Il paziente è stato poi monitorato con regolari follow-up.

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