Impianto Prama RF in sito 1.4 con carico immediato e corona realizzata attraverso il riadattamento della corona metallo-ceramica del dente estratto
Dott. Guillermo Cabanes Gumbau, Odt. Violeta Alapont Asensio, Vila Real, Spagna
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Paziente uomo di 60 anni, senza precedenti medici di rilievo, giunge alla clinica con frattura radicolare dell’elemento 1.4 che supportava una corona in metallo-ceramica. Il paziente esprime l’esigenza di una riabilitazione veloce, naturale e più estetica possibile.
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“La versatilità che mi offre l’impianto Prama RF, permettendomi di gestire la protesi sulla sua ampia porzione coronale convergente di 2.8 mm e senza la restrizione di dover limitare la chiusura su margini predefiniti, mi facilita notevolmente la procedura clinica di definizione dell’emergenza protesica, con morfologia e profondità studiate ad hoc per ogni caso clinico in funzione della profondità di inserimento dell’impianto e della situazione dei tessuti mucosi al momento della riabilitazione.”
cit. Dott. Guillermo Cabanes Gumbau

Situazione clinica iniziale.

Situazione radiografica iniziale.

Estrazione dell’elemento radicolare e recupero della corona in metallo ceramica che sarà utilizzata come corona provvisoria.

Riempimento dell’alveolo con PRF e guarigione a 40 giorni.

TAC preoperatoria.

TAC preoperatoria.

TAC preoperatoria.

Fasi chirurgiche flapless per l’inserimento differito di un impianto Prama RF 4.25x13 mm con controllo di stabilità primaria adeguata per poter procedere con carico immediato.

Inserimento dell’impianto con l’ausilio del driver Easy Insert, che garantisce la preservazione della connessione implantare.

Inserimento dell’impianto con l’ausilio del driver Easy Insert, che garantisce la preservazione della connessione implantare. GUARDA IL VIDEO

Inserimento dell’impianto con l’ausilio del driver Easy Insert, che garantisce la preservazione della connessione implantare.

Posizionamento di un pilastro protesico con tacche ritentive e perforazione occlusale della vecchia corona metallo-ceramica per accesso alla vite protesica.

La corona viene riempita con resina autopolimerizzante con applicazione di un sottile strato di cianocrilato per migliorare la sua adesione al metallo interno della corona e collocata sopra al pilastro con l’accesso alla vite protetto per mezzo di teflon compattato.

La corona viene riempita con resina autopolimerizzante con applicazione di un sottile strato di cianocrilato per migliorare la sua adesione al metallo interno della corona e collocata sopra al pilastro con l’accesso alla vite protetto per mezzo di teflon compattato.

Si procede con lo svitamento della corona, che incorpora al suo interno il pilastro, e con la ribasatura per mezzo di composito Flow fotopolimerizzabile limitato apicalmente da un o-ring.

Si procede con lo svitamento della corona, che incorpora al suo interno il pilastro, e con la ribasatura per mezzo di composito Flow fotopolimerizzabile limitato apicalmente da un o-ring.

Si procede con lo svitamento della corona, che incorpora al suo interno il pilastro, e con la ribasatura per mezzo di composito Flow fotopolimerizzabile limitato apicalmente da un o-ring.

Si procede con lo svitamento della corona, che incorpora al suo interno il pilastro, e con la ribasatura per mezzo di composito Flow fotopolimerizzabile limitato apicalmente da un o-ring.

Si procede con lo svitamento della corona, che incorpora al suo interno il pilastro, e con la ribasatura per mezzo di composito Flow fotopolimerizzabile limitato apicalmente da un o-ring.

Si procede con lo svitamento della corona, che incorpora al suo interno il pilastro, e con la ribasatura per mezzo di composito Flow fotopolimerizzabile limitato apicalmente da un o-ring.

La corona provvisoria, terminata e lucidata, viene avvitata, verificando radiograficamente il corretto fit con l’impianto e l’adeguato profilo di emergenza.

Aspetto intraorale della corona provvisoria avvitata dopo 50 giorni dalla chirurgia.

Corona cementata definitiva a 2 mesi.