Impianto Prama post-estrattivo immediato in sito 1.4, con carico immediato e corona in composito realizzata intraoralmente utilizzando una guida preformata in acetato
Dott. Guillermo Cabanes Gumbau, Odt. Violeta Alapont Asensio, Vila Real, Spagna
Paziente donna di 40 anni, senza precedenti medici di rilievo, giunge alla clinica con frattura radicolare dell’elemento 1.4 e l’esigenza di riabilitarlo nella maniera più veloce, naturale ed estetica possibile.
“Osservando l’evoluzione clinica, dal giorno del posizionamento della corona fino alla situazione riscontrata a 3 mesi dalla chirurgia, troviamo conferma della risposta adeguata, attiva e progressiva dei tessuti molli perimplantari ottenuta grazie all'impianto. Tutto ciò dimostra ancora una volta come i tessuti molli perimplantari si rigenerano seguendo il progetto protesico pianificato dal clinico sfruttando i benefici legati alla convergenza del collo implantare.”
cit. Dott. Guillermo Cabanes Gumbau

Ortopantomografia e TAC preoperatoria nelle quali si evidenzia la frattura radicolare dell’elemento 1.4.

Si effettua l’estrazione del residuo radicolare, seguita da disepitelizzazione del margine alveolare con fresa diamantata.

Inserimento immediato di un impianto Prama RF 4.25x13 mm, sfruttando la stabilità garantita dal setto interradicolare, posizionamento del pilastro protesico, e riempimento del gap perimplantare con β-Fosfato tricalcico miscelato a PRF.

Copertura del biomateriale inserito nel gap con una striscia di teflon sterile e realizzazione intraorale della corona avvitata iniettando del composito fotopolimerizzabile in un preformato in acetato con morfologia di canino per diminuire il volume e il carico sul piatto occlusale durante il periodo di osteointegrazione. In questa fase si punta solo al raggiungimento dell’estetica vestibolare, per cui l’assenza della cuspide palatale aiuta a diminuire i carichi occlusali.

Dopo aver svitato la corona in composito, che ingloba già il pilastro protesico, si rimuove la copertura in acetato e si procede a conformare l’emergenza del profilo della corona mediante composito fluido fotopolimerizzabile fino al livello delimitato dall’o-ring sull’analogo.

Si rifinisce la corona con un’adeguata sagomatura e lucidatura.

La corona provvisoria viene avvitata all’impianto, proteggendo in questo modo il coagulo e il materiale inserito nello spazio alveolare perimplantare.

L’esame radiografico post operatorio conferma l’adeguato fit della corona avvitata all’impianto.

Confronto clinico intraorale al termine della chirurgia e dopo 4 mesi.

Preparazione della corona definitiva in metallo-ceramica. In questo caso si tratta di una corona cementata, realizzata con profilo di emergenza meno ampio rispetto a quello della corona provvisoria e con una festonatura interprossimale più anatomica, lasciando più spazio possibile alla crescita dei tessuti molli perimplantari.

Posizionamento della corona cementata definitiva. Si può notare lo spazio inizialmente presente tra la gengiva e il nuovo profilo della corona, e il rapido adattamento alla nuova morfologia protesica, visibile già dopo 10 giorni.

Follow up clinico e radiografico a 3 mesi: si evidenzia la buona guarigione dei tessuti perimplantari.