ODONTOIATRA > PRAMA: IL PRIMO E UNICO IMPIANTO INTRAMUCOSO

PERCHÉ PRAMA È IL PRIMO E UNICO IMPIANTO INTRAMUCOSO?
Perché ha introdotto un nuovo linguaggio nel mondo implantologico: ha applicato alla forma implantare concetti biologici innovativi, rivoluzionando l’approccio del clinico all’implantoprotesi. Nessun altro impianto del mercato racchiude le caratteristiche micromorfologiche e macromorfologiche di Prama.

COSA SIGNIFICA “INTRAMUCOSO”?
Significa che il collo implantare ha un ruolo primario nel massimizzare lo sviluppo dei tessuti molli attorno ad esso, grazie alla sinergia tra la macromorfologia e la micromorfologia. La valutazione dello spessore dei tessuti molli non è più un limite e ha l’unico scopo di guidare il posizionamento del collo dell’impianto in funzione della chiusura protesica.
Per gentile concessione del dott. Guillermo Cabanes Gumbau.

QUALI SONO LE CARATTERISTICHE CHE RENDONO PRAMA INTRAMUCOSO?
Prima tra tutte la presenza di un collo disponibile in tre differenti altezze (da 1.80 a 3.80 mm) caratterizzato da una geometria convergente: indipendentemente dal diametro endosseo dell’impianto, il diametro di connessione è sempre il medesimo. In questo modo, lo spazio che nei tradizionali impianti transmucosi è occupato dal titanio, è qui lasciato libero a disposizione della ricrescita dei tessuti. Inoltre, il trattamento superficiale UTM, che caratterizza questa porzione coronale dell’impianto non è né liscio né macchinato, bensì presenta una microrigatura regolare della dimensione di 60 micron, concepita per essere un ottimo substrato sia per i tessuti molli che per i tessuti duri. In questo modo il posizionamento dell’impianto non vincola più la successiva fase protesica ma, al contrario, è funzionale ad essa.

QUALI BENEFICI COMPORTA L’USO DI UN IMPIANTO INTRAMUCOSO?
In primis benefici per i tessuti molli, che con un tradizionale transmucoso di forma divergente o con componenti protesiche anatomiche divergenti venivano compressi, mentre ora sfruttano il vantaggio dello spazio libero lasciato dalla morfologia convergente. Ne guadagna lo spessore del comparto mucoso, con maggiore estetica e stabilità.
Inoltre, la grande versatilità di utilizzo di questo impianto consente al clinico di sfruttare a pieno le caratteristiche anatomiche (volumi ossei) e biologiche (biotipi gengivali) di ciascun paziente massimizzandone il potenziale e pianificando la protesi con grande libertà, sfruttando la varietà di opzioni e di soluzioni possibili.
Per gentile concessione del dott. Andrea Di Domenico.

Porzione endossea: in versione cilindrica o conica per i diversi approcci chirurgici
Porzione convergente:
più spazio ai tessuti molli
Superficie ZirTi: ottiene un ottimo BIC come dimostrato dalla ricerca clinica
Superficie UTM: ideale sia per i tessuti molli che per i tessuti duri
Porzione cilindrica:
per adattarsi alle irregolarità della cresta ossea